giovedì 26 luglio 2012

Cattivi all'opera

"Qual è la tua aria d'opera preferita in assoluto?" 
Una domanda semplice in apparenza che mi però mi ha totalmente spiazzata: ce l'ho un'aria preferita? Cioè, una nel senso di una e una sola indiscutibile aria preferita? Me ne vengono in mente decine che potrebbero vincere la palma d'oro della mia top list, ma non una sola. Che cosa curiosa. Però poi il gioco mi ha preso la mano e ho iniziato a pensare a quali potrebbero essere che so, le mie scene d'amore preferite, le mie arie di follia preferite...Ho deciso: dato che questo blog si chiamerà pur Suite Lirica per qualcosa, d'ora in poi ospiterà anche le mie personali top three operistiche (che, conoscendomi, cambieranno come minimo ogni mese, ma questo è il pepe della vita no?)

Cominciamo con...i tre cattivi che più amo appassionatamente!


3.
Al terzo posto si classifica lui, il fascinoso, tenebroso e inquieto CONTE DI LUNA che la bella Leonora snobba per il bel brunetto misterioso che le canta le serenate sotto la finestra. [Trovatore, Terzetto I atto]
Ecco la sua scena di gelosia (roarr!): 

Conte
Di geloso amor sprezzato
Arde in me tremendo il foco!
Il tuo sangue, o sciagurato,
Ad estinguerlo fia poco!
(a Leonora)
Dirgli, o folle, - Io t'amo - ardisti!...
Ei più vivere non può...
Un accento proferisti
Che a morir lo condannò!
Leonora
Un istante almen dia loco
Il tuo sdegno alla ragione...
Io, sol io, di tanto foco
Son, pur troppo, la cagione!
Piombi, ah! piombi il tuo furore
Sulla rea che t'oltraggiò...
Vibra il ferro in questo core,
Che te amar non vuol, né può.
Manrico
Del superbo vana è l'ira;
Ei cadrà da me trafitto.
Il mortal che amor t'ispira,
Dall'amor fu reso invitto.
(al Conte)
La tua sorte è già compita...
L'ora ormai per te suonò!
Il suo core e la tua vita
Il destino a me serbò!
(I due rivali si allontanano con le spade sguainate; Leonora cade, priva di sensi)


2.
Al secondo posto non poteva mancare la Crudelia De Mon dell'opera, vale a dire la magnifica, splendida Regina della Notte! Glaciale e bellissima (nell'opera la bellezza si misura anche in bellezza vocale: cosa c'è di più glaciale e sublime della coloratura che Mozart affibbia alla sua Königin?), cerca di costringere la figlia innocente e un po' storditella a uccidere il suo acerrimo rivale Sarastro.  [Il Flauto magico, Der Hölle Rache]


Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen,
Tod und Verzweiflung flammet um mich her!
Fühlt nicht durch dich Sarastro Todesschmerzen,
So bist du meine Tochter nimmermehr.
Verstossen sei auf ewig,
Verlassen sei auf ewig,
Zertrümmert sei’n auf ewig
Alle Bande der Natur
Wenn nicht durch dich Sarastro wird erblassen!
Hört, Rachegötter, hört der Mutter Schwur!
  
La vendetta dell’inferno ribolle nel mio cuore,
morte e disperazione ardono in me!
Se tramite te Sarastro non troverà la morte
Non sarai mai più mia figlia
Disconosciuta per sempre,
Abbandonata per sempre,
Distrutti siano per sempre
Tutti i legami della Natura
Se tu non farai diventare pallido Sarastro!
Ascoltate, dei della Vendetta, ascoltate il giuramento di una madre!

1.
E si aggiudica, come non potrebbe essere altrimenti, gli onori della ribalta in qualità di primo classificato assoluto di tutti i tempi (mi sa che qui il mio voto non cambierà mai) il re dei cattivi, Mister Crudeltà il Barone Scarpia ddde Roma! Non c'è una sua nota che non trasudi perversione e sete di potere, è semplicemente inarrivabile.
Propongo il video di Raimondi all'Arena non tanto perchè lo ritenga il miglior Scarpia disponibile sul web (non si può sentire quando canta ogni vocale come se fosse una O ma pazienza), quanto perchè l'allestimento veronese con tanto di cannoni e pompa magna è una cornice proprio scarpiesca di cui non posso fare a meno.  [Tosca, Te Deum]


Va' Tosca! Nel tuo cuor s'annida Scarpia!...
È Scarpia
che scioglie a volo il falco
della tua gelosia. Quanta promessa
nel tuo pronto sospetto!
A doppia mira
tendo il voler, né il capo del ribelle
è la più preziosa. Ah di quegli occhi
vittoriosi veder la fiamma
illanguidir con spasimo d'amor
fra le mie braccia... 
l'uno al capestro,
l'altra fra le mie braccia...
Tosca, mi fai dimenticare Iddio!